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IL DOVERE DI ESSERCI

Tante volte ci siamo trovati insieme a parlare ripetendoci che, nella nostra Città, le cose non vanno bene, ma poche volte, poi, abbiamo deciso di fare qualcosa. Si ripete che ad amministrare la Città sono sempre “GLI STESSI” e che sono tutti uguali, ma non si va mai oltre il lamento. E' giunta l'ora di smetterla con questo ritornello, e far che Oria venga amministrata in maniera diversa ed innovativa.
Oggi, come tanti nostri concittadini, personalmente non mi sento rappresentato dagli schieramenti dei partiti politici; da quei soggetti, che ora aderiscono ad un partito e, fra dieci minuti, sono già altrove in cerca di “gloria” esclusivamente personale. I partiti sono manovrati dall'alto, dalle segreterie provinciali, che hanno interessi che non sempre collimano con quelli del popolo. Bisogna fare in modo che ci si avvicini alla politica senza aver paura di compromettere la vita di relazione, che i giovani smettano di pensare che solo l’appartenenza ad un partito politico o l’amicizia di qualcuno, anziché il merito e le capacità, possano consentire di raggiungere risultati importanti. Per questo io e qualche altro amico di questo gruppo abbiamo deciso di stare fuori dai partiti e di non allearci con nessuno. Se ci uniamo con la collaborazione e la partecipazione di tutti possiamo creare una lista civica e tentare di raccogliere i voti sufficienti per avere qualche rappresentante in Consiglio Comunale. In questi i ultimi anni ci ha deluso chi ha governato ma anche chi è stato all'opposizione. Bisogna dare una svolta, ma senza ritornare al passato, con idee nuove, con persone nuove e con il coraggio di partecipare direttamente alla vita della Città (e con ciò mi riferisco anche all'esempio che finora ho dato con le denunce pubbliche sul mio blog e su Il Controvento - www.arpa-oria.com - www.ilcontrovento.it ) Per un futuro migliore, non lasciamo che siano sempre “GLI STESSI” a decidere per NOI. Vogliamo provare? Cominciamo a dire la nostra in questo gruppo (su Facebook: LA LISTA TI LU PILU - Persone indipendenti libere unite) e pensiamo seriamente ad organizzare un incontro a breve per gettare le basi di questo progetto che a mio parere non è utopico. Franco Arpa da Oria

PUBBLICATO IL MIO PROGRAMMA AMMINISTRATIVO IN QUALITA' DI CANDIDATO SINDACO DEL P.I.L.U.

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lunedì 31 gennaio 2011

LOGO LISTA P.I.L.U. (PERSONE INDIPENDENTI E LIBERE UNITE) PER ORIA

ORIA - RELAZIONE ESPLICATIVA DI PROGETTO LOGO LISTA P.I.L.U.

Tavola dei colori: CICLAMINO SFUMATO (idealizzante, sfondo); BIANCO (idealizzante, figure umane stilizzate, contorno di chiusura, sigla e stesura acronimo); GIALLO E BLU (territorializzante identificativi della città, stemma centrale allusivo).

Premessa

Il logo ideato e progettato per la lista civica Lista P.I.L.U. per Oria si propone di racchiudere in sé molteplici significati, in linea con gli indirizzi indicati dal committente. Ogni singolo elemento grafico e cromatico, pertanto, frutto di ricerca e studio accurato, mira a trasporre nel progetto le esigenze comunicative fatte presenti dagli interessati.

FIGURE IN PRIMO PIANO: si tratta di due persone stilizzate, appositamente asessuate, che spiccano un ideale salto con le braccia levate al cielo che, nel punto più alto, entrano in contatto tra loro (ideale mano sinistra della figura a destra/ideale mano destra della figura a sinistra). Ciò, per tenere fede all’acronimo P.I.L.U. (Persone Indipendenti e Libere Unite). In preambolo, la tinta selezionata (bianco) si rifà alla PUREZZA delle intenzioni che confluiscono nel costituendo movimento politico locale.

Proseguendo, si è inteso rappresentare l’INDIPENDENZA da un lato evitando il richiamo seppure sfumato a sigle e simboli di partito già esistenti, dall’altro collocando le due figure l’una sul lato sinistro, l’altra sul lato destro del campo visivo: indipendenti, cioè, eppure intenzionate a condividere un progetto comune, come si capirà più in basso nella descrizione.

La LIBERTÀ è simboleggiata nella fattispecie dall’ideale salto/volo che le due persone spiccano verso l’alto e dal fatto che nel saltare tengono le braccia bene aperte, cioè appunto libere di agire quindi svincolate da qualsiasi legame esterno (altro particolare che richiama in certo qual senso l’INDIPENDENZA di cui sopra).

L’UNIONE o se si preferisce l’UNITÀ di queste persone, perlomeno dei loro intenti, è testimoniata dal contatto tra le rispettive estremità superiori e inferiori (mani e piedi) sinistre e destre (ut supra). Concetto, questo, rafforzato dalla presenza, esattamente al centro del primo piano dello stemma (peraltro vagamente allusivo rispetto al significato gergale dell’acronimo) che si rifà ai colori tradizionali della città.

TERRITORIALITÀ: è data, per l’appunto, dall’inserimento all’interno dello stemma stilizzato delle due tonalità cromatiche che identificano la città di Oria (giallo e blu). Lo stemma è posto, certamente non a caso, al centro del logo (così come l’acronimo P.I.L.U.) per indicare la centralità del territorio e il legame con esso delle persone stilizzate poste in primo piano.

SFONDO: a completamento del progetto, si è optato per una tonalità di sfondo ciclamino lievemente sfumato per assecondare esigenze pratiche e ideologiche. Infatti, la tonalità selezionata è di sicuro impatto visivo e risalta nell’insieme dei simboli attualmente esistenti, quindi si presenta di facile individuazione ottica una volta collocata su supporto cartaceo elettorale e, soprattutto, su scheda elettorale. In tal modo ne è agevolata la riconoscibilità e, quindi, la preferibilità rispetto ad altre opzioni. Per quanto concerne il valore idealizzante, il ciclamino, inteso in senso botanico simboleggia passione, in questo caso e certamente in senso figurato PASSIONE (volendo estremizzare, quasi amorosa) per il proprio territorio d’appartenenza). Inoltre, il fiore ciclamino è simbolo di DIFFIDENZA: nella fattispecie, dunque, diffidenza nei confronti della politica tradizionale e di quanti finora ne siano stati interpreti. Per rafforzare il concetto, basti pensare che in antichità gli estratti di ciclamino venivano impiegati come ANTIDOTO ai morsi dei serpenti più velenosi, che nel caso specifico potrebbero essere identificati, ut supra, dalle minacce esterne, ideali “morsi” di certa politica e certi politici o politicanti che dir si voglia.

Grazie per l’attenzione.

Luca Crescenzo (graphic designer)

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